🍗 ᴘᴏʟʟᴏ ᴀʟʟᴀ ᴍᴀʀɪɴᴀʀᴀ 𝘰 𝘭’𝘦𝘭𝘰𝘨𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘣𝘶𝘰𝘯𝘴𝘦𝘯𝘴𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘰𝘥𝘦𝘳𝘯𝘪𝘵𝘢̀
Ci sono aspetti della modernità in cucina che ci piacciono come, ad esempio, la possibilità di avere a disposizione macchine per la cottura elettriche o a induzione, oppure quella di poter utilizzare piccoli elettrodomestici che, se usati con criterio 😉, facilitano il taglio e la preparazione degli alimenti. Anche la diffusione dei metodi e delle ricette che il mondo dei social ha permesso è un’altra forma di “modernità” che certamente promuove un sicuro progresso, non solo gastronomico 💪🏻
Altri aspetti, invece, ci lasciano perplessi e, a volte, inorriditi 🤨. L’uso improprio di molti utensili o apparecchi, come il blender per preparare il pesto, tanto per citarne uno a caso,😂 o il proliferare di inutili ammennicoli di tendenza, vedi la famigerata “friggitrice ad aria” che dimenticando l’origine – e il sapore indotto – del verbo friggere (cuocere nel grasso caldo) strizza l’occhio a massaie salutiste, nemiche giurate anche dell’olio di palma e del glutine 👊, non sono che due esempi in un mare molto più vasto di sciagure 😶
Anche la diffusione via social è problematica: il problema nasce non dal sacrosanto diritto di tutti a dire di tutto in merito a tutto, anche senza avere nessuna base per argomentare 👍, ma dalla incapacità di molti, acquisita in decenni di oscurantismo culturale e didattico, di filtrare le informazioni da cui si viene oramai bombardati, soprattutto sui tanti nuovi social.
Così è un proliferare di carbonare di mare immerse in salsa rosa con pezzettini di prezzemolo e di pesti genovesi con le noci a collezionare il mare di like che ne decreta il successo. E soprattutto la visibilità aumenta se la ricetta è abbellita con mossette da clown e linguaggio circense, in cui è obbligatorio l’uso del verbo “andiamo a” davanti a qualsiasi altro predicato verbale. Questa sarebbe modernità 🤔? O è forse solo ricerca di visibilità a ogni costo ?
Riflettiamoci sopra, come direbbe Crozza/Zaia 😆. Nel frattempo usiamo una vecchia padella in ghisa – naturalmente da oliare a ogni nuovo utilizzo 😅 – per un pollo alla marinara alla vecchia maniera, senza fronzoli, ma con tanto sapore autentico. Non tutto è da abbracciare senza riserve e senza riflessione della modernità, non credete ? 🙋♀️🙋♂️👋
Pollo alla marinara
Ingredienti
- 4 Cosce di Pollo
- 400 g Polpa di Pomodoro
- 100 g Scalogno
- 2 Spicchi di Aglio
- 1 cucchiaio Origano (secco o due rametti fresco)
- 100 g Olive verdi (denocciolate)
- 35 g Capperi
- 100 ml Vino Bianco (secco)
- 2 cucchiai Olio Extravergine di Oliva
- 1 cucchiaino Pepe Nero
Istruzioni
- Cominciamo scaldando l'olio d'oliva nella padella a fuoco medio. Aggiungiamo lo scalogno tritato e soffriggiamo finché non imbiondisce. Poi aggiungiamo l'aglio e cuociamo un altro minuto.
- Ora che la padella è ben calda, aggiungiamo le cosce di pollo e facciamo rosolare a fiamma medio-alta. Quando saranno ben rosolate e la pelle leggermente croccante, sfumiamo con il vino bianco.
- Versiamo nella padella la polpa di pomodoro, le olive, i capperi, l'origano e il pepe. Mettiamo anche due pizzichi di sale. Cuociamo a fuoco lento con il coperchio fino a quando la salsa non si addensa (circa 30 minuti).
- Da ultimo aggiungiamo il prezzemolo tritato e aggiustiamo il sale.
Note
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