ᴄᴏᴛᴇᴄʜɪɴᴏ ᴇ ʟᴇɴᴛɪᴄᴄʜɪᴇ ᴄᴏɴ ᴜᴠᴀ ᴇ ᴍᴀɴᴅᴀʀɪɴɪ ᴀʟ ᴘʀᴏғᴜᴍᴏ ᴅɪ ᴛɪᴍᴏ
È evidente come la credenza secondo la quale mangiare lenticchie il primo dell’anno porti ricchezza non sia suffragata da alcuna correlazione statistica. Lo dimostra il fatto che in India la ricchezza media sia più bassa di quella Svizzera e ancor più quello che, nonostante da più di un lustro io mi impegni a non far mancare questa tradizione sulla mia tavola a San Silvestro, il mio conto in banca non abbia subito variazioni degne di nota. Inutili i tentativi anche con Melograno, Uva o altre ricette del grimorio popolare. Sarà la luna in seconda casa, ma, almeno per me, questo metodo non funziona🤷♂️
Ciò nonostante, l’impegno nel trovare sempre nuovi modi di gustare questi piccoli amici del capodanno – sempre più spesso però lasciati a languire nelle credenze per il resto dei 364 giorni – è sempre lo stesso: costante e immancabile ! Resiliente quanto un piccione sul suo monumento.
Sarà che, chissà perché, ci ostiniamo a festeggiare il primo dell’anno con l’assurda consuetudine di usare come riferimento ’anno fisso. Se usassimo invece l’anno mobile potremmo festeggiare questa ricorrenza ogni giorno e rimpinzarci di lenticchie, forse ottenendo un maggior riscontro 🤔 dalla costanza del gesto scaramantico.
In fondo iniziare ogni giorno come se fosse il primo dei 364 seguenti sarebbe anche vantaggioso per ogni attività produttiva, per lo slancio che innegabilmente se ne trarrebbe. Un pò come l’ora legale, insomma, ma più potente😆
Purtroppo però questa proposta non è stata ancora presa al vaglio dai centri decisionali dell’economia mondiale e dai poteri occulti, per cui ci dovremmo limitare anche noi a farvi gli auguri di buon anno solo al suo inizio.
Vi auguriamo perciò un anno pieno di sperimentazioni e tentativi, in cui possiate finalmente mandare dove meritano tutte le noiose e pesanti abitudini che vi si sono appiccicate addosso come i Kg di troppo. Un anno in cui nessuna intelligenza artificiale potrà consigliarvi cosa è meglio per voi vedere o scegliere, così che anche certe sguaiate brutture, che i social vecchi e nuovi ci propongono al posto dei contenuti di chi invece ci interessa davvero seguire, cessino di apparire petulanti sul piccolo schermo di questo oggetto diabolico.
Insomma un anno magicamente bisesto. Buon 2024 da noi due con tutto col cuore ! 🙋♂️🙋♀️😜
Cotechino e Lenticchie con Uva e Mandarini al profumo di Timo
Ingredienti
- 350 g Cotechino
- 100 g Uva bianca senza semi
- 2 Mandarini
- 2 Cespi di Radicchio rosso tardivo di Treviso
- 2 Scalogni
- 2 cucchiai Olio Extravergine di Oliva
- qb Timo fresco
- qb Pepe nero
Istruzioni
- Separate I chicchi d'uva e lavateli. Puloite i Mandarini e ottenetene degli spicci ben puliti dalla parte bianca
- Tagliate i chicchi d'uva a metà e metteteli su una plana da forno con la parte tagliata verso l'alto assieme agli spicchi di Mandarino. Fate cuocere a 160°C per 60 minuti
- Cuocete le Lenticchie mettendole in acqua fredda e scaldando fino a bollore. Cuocetele per circa 30 minuti. Devono essere morbide, ma non troppo.
- Mettete a cuocere il Cotechino o riscaldatelo se lo avevate già cotto.
- Lavate e tagliate le punte dei cespi di radicchio, a pezzi di circa 1-2 cm. Conditele in una ciotola con Olio, sale e pepe.
- Quando mancherà una mezz'ora alla fine delle cottura della frutta, tagliate grossolanamente lo Scalogno e mettetelo a rosolare con l'olio e qualche fogliolina di Timo in una padella
- Quando lo Scalogno sarà ben rosolato, aggiungete le Lenticchie scolate e fate soffriggere a fiamma alta per circa 5 minuti
- Ora aggiungete la Frutta, che nel frattempo si sarà seccata e leggermente caramellizata, e il Radicchio. Mescolate dolcemente e riempite con questo composto il fondo del piato di portata.
- Disponete sopra le fettine di Cotechino calde e spolverate con foglioline di Timo fresche. Da servire fumante !
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