Trofiette al pesto genovese & divagazioni indotte

ᴛʀᴏғɪᴇᴛᴛᴇ ᴀʟ ᴘᴇsᴛᴏ ᴇ ᴅɪᴠᴀɢᴀᴢɪᴏɴɪ ɪɴᴅᴏᴛᴛᴇ


Leggevo tempo fa un noto chef, decantare, orgoglioso della sua modernità, le qualità del pesto preparato nel suo  blender, di come sia squisito e rapido da ottenere e di quanto sia “antico” e un pò – diciamocelo pure – da babbei 😅usare ancora il mortaio nel XXI secolo.

Non pago di tanta orgogliosa raggiunta adeguatezza al presente, aggiungeva bombante che, sempre nel medesimo secolo delle meraviglie, se c’è ancora uom mortale che usa il mortaio e – pensate un pò – non è neppure vegano, beh, allora si tratta proprio di poveri resti di un passato superfluo e deprecabile. Roba da spazzar via in fretta come la gramigna.

Ora, ammesso che essere “moderni” significhi puntare sulla rapidità di realizzazione dei prodotti piuttosto che sulla loro qualità, come il modello industriale ci insegna tristemente con tutte le conseguenze del caso e ammesso anche che le abitudini alimentari ci rendano più o meno degni di vivere in questo mirabolante millennio, bisogna stare attenti a non gettar via il bimbo assieme all’acqua sporca 😉

Bello il progresso per tutti gli aspetti che ci rendono in grado di sviluppare la nostra creatività e conoscenza con strumenti sempre più potenti, ampliano la varietà delle nostre scelte di vita, abbattono distanze e permettono di vivere meglio e più a lungo, creando – sulla carta – più uguaglianza sociale e occasioni di crescita individuale, ma solo triste, inutile e preoccupante deriva se intesa e vissuta solo come trionfo della semplificazione, dell’eliminazione dei dubbi e dell’accettazione senza riflessione delle soluzioni dettate dall’intelligenza artificiale di turno.

Il pesto è un incantesimo di profumi e di sapori ed è un percorso, non un’automobile o un telefonino. Perdere di vista le infinite e bellissime sfaccettature di un processo antico e raffinato è un pò come ascoltare infastiditi il suono della sirena dell’ambulanza senza fermarsi a pensare alla sofferenza di chi corre su quel lettino col suo carico di vita, di affetti e di esperienze, forse spezzati per sempre. Bella modernità.

🙌 Ovvio, non è che il basilico dobbiamo  raccoglierlo solo dopo aver purificato la mano destra nell’acqua di tre diverse fonti, vestiti di lino bianco e aiutandosi con un ramo di quercia, come si faceva nel medioevo 😂 In casi di necessità non è blasfemia buttare frettolosamente gli ingredienti nel blender e annacquarli col ghiaccio per far almeno mantenere il colore al povero pesto, che sarà meglio chiamare poi crema di basilico 😆, ma da qui ad affermare che le due cose sono identiche ce ne vuole di mancanza di gusto e olfatto !

Anche il pesce surgelato e/o allevato è ottimo come cibo se non si ha il fresco pescato, ma purtroppo c’è anche chi ne mangia affermando con convinzione tutta moderna che è quasi più saporito di quello fresco. Che diamine, possibile che il progresso abbia anche fatto dimiunuire il numero delle papille gustative di questo nuovo Homo Sapiens Sapiens in modo così irreversibilmente preoccupante ?

Il pesto genovese è fatto così e non si deve inventare nulla di nuovo per migliorarlo, non è un pneumatico o un elettrodomestico, è una sensazione, un piacere. Niente acqua aggiunta, che ne diluisce irrimediabilmente il sapore, niente oggetti in metallo a contatto, che favoriscono l’ossidazione dei composti aromatici essenziali, distrutti anche dalle basse temperature del freezer come dal troppo calore. Poi, ovviamente, ci vogliono ingredienti di qualità e amore nel dosarli e nel miscelarli. Magari usando un impanto Hi Fi per ascoltare la musica di sottofondo alla preparazione, senza far venire l’orchestra al completo 😂 Vivere nel XXI aiuta ! 

Non sarebbe meglio forse prendere dal progresso la parte positiva, senza farci abbindolare da pericolose e miopi semplificazioni che non rendono giustizia alla nostra – presunta – intelligenza e professionalità ?

Mio caro Chef – anzi chef 🙃 – il pesto annacquato col ghiaccio, da surgelare in praticissimi cubetti e dal bel colore glamour non fa per me, e neppure il veganesimo come distintivo di uomo moderno ed evoluto. Peccato 😜, sarà per la prossima vita !

p.s. cosa si mangia è scelta personale, il rispetto invece per le opinioni altrui è regola di vita sociale e di democrazia. Questo sì che ci rende uomini moderni e persone sostenibili per questo ambiente sempre più degradato da urla e presunzione. Riflettiamoci sopra 😉

trofiette al pesto
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Pesto Genovese

La ricetta originale
Portata Condimento
Cucina Italiana
Keyword Basilico, Pesto
Preparazione 30 minuti
Servings 4 Persone

Equipment

  • 1 Mortaio di marmo
  • 1 Pestello di Legno
  • qb Pazienza e olio di gomito

Ingredienti  

  • 50 g Basilico a foglia piccola
  • 100 ml Olio extravergine di oliva
  • 60 g Parmigiano Reggiano (30 mesi )
  • 20 g Pecorino fiore sardo
  • Spicchi di Aglio (uno spicchio ogni 30 foglie di basilico )
  • 1 Cucchiaio Pinoli
  • qb Sale grosso ( qualche grano)

Istruzioni

  • Lavare in acqua fredda il basilico e poi metterlo ad asciugare su un canovaccio pulito
  • Pestare nel mortaio l'aglio e il sale, fino a raggiungere la consistenza di una crema
  • Aggiungere i pinoli e continuare a pestare il tutto con movimenti circolari
  • A questo punto, poche per volta, si aggiungono le foglioline di basilico. Si pesta senza forzare troppo, trascinando le foglie e premendo sul bordo del mortaio. Le foglie vanno stracciate, non frantumate!
  • Ora si aggiungono i formaggi, sempre mantenendo lo stesso movimento
  • A questo punto si può iniziare a inserire l'olio a goccia, sempre pestando il composto sui lati, fino a terminare il lavoro.
  • Ci vuole tempo e fatica, ma il risultato vi ripagherá di ogni sforzo! Buona preparazione 🙌

 


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